Spesso il termine disabilità e non autosufficienza vengono utilizzati come sinonimi. In realtà rappresentano due condizioni diverse, che possono coesistere, ma che non è sempre così. Anche in termine di legge, le due condizioni vengono regolamentate in maniere differente. Capiamo meglio insieme di cosa stiamo parlando.
Definizione di disabilità
Una persona con disabilità è una persona che ha una limitata capacità di agire. La limitazione può essere psicologica, fisiologica o anatomica.
Ci sono, quindi, diversi tipi di disabilità, che limitano in qualche modo la persona. Una persona con ridotta capacità di linguaggio ha, ad esempio, una disabilità. Ma anche chi ha dei problemi psicologici, come la schizofrenia, ad esempio, ha una disabilità. Il disabile, quindi, non è solamente chi ha una ridotta capacità nel movimento o ha un grave ritardo, dovuto a una qualche patologia.
La disabilità, può, inoltre, essere permanente o temporanea ed ha essa stessa diversi livelli di gravità, stabiliti a seconda del singolo caso.
Definizione di non autosufficienza
Molto spesso un disabile è anche non autosufficiente. Ma bisogna comunque capire che i due termine non sono sinonimi, sono, in realtà, due condizioni diverse.
Con non autosufficienza si fa riferimento a una persona con grave situazione patologica, che limita la vita della persona stessa, al livello relazionale, sociale e lavorativo.
Secondo il Consiglio Nazionale dell’Economica e del Lavoro, una persona non autosufficiente è una persona alla quale viene meno la capacità di svolgere autonomamente le funzioni essenziali della vita quotidiana.
È considerato non autosufficiente, quindi, colui che necessita di un’assistenza permanente e continuativa.
Quali sono le attività essenziali della vita quotidiana
Viene da sé quindi la differenza tra disabilità e non autosufficienza. Diverse persone con un certo grado di disabilità possono tranquillamente e autonomamente svolgere le normali attività essenziali della vita quotidiana. Ciò rende loro autosufficienti, anche se disabili.
Ma quali sono le attività essenziali della vita quotidiana? Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro chiarisce questo punto:
- Lavarsi,
- Spogliarsi e vestirsi,
- Utilizzare i servizi,
- Muoversi, alzarsi dal letto, spostarsi dal letto alla poltrona o viceversa,
- Alimentarsi,
- Controllo della continenza.
Tra autosufficienza e non autosufficienza
Fare una valutazione per attestare il livello di disabilità e sempre molto complesso. E lo è anche valutare l’autosufficienza e la non autosufficienza. Ovviamente, una persona autosufficiente è una persona in grado di svolgere tutte quelle attività essenziali della vita quotidiana che abbiamo elencato prima. Ma in mezzo, tra una persona autosufficiente e una non autosufficiente vi è un abisso.
Per questa ragione spunta una definizione che chiarisce un po’ questa via di mezzo, tra l’autosufficienza e la non autosufficienza. Sono i parzialmente autosufficienti, ovvero quelle persone in grado di svolgere ancora le attività essenziali, seppur con fatica, ma che non riescono comunque a vivere completamente da soli.
Mi spiego meglio. Una persona parzialmente autosufficiente è, ad esempio, un anziano che ancora riesce a lavarsi, vestirsi e a camminare da solo, ma che non riesce a far fronte ad altre attività quotidiane, come fare la spesa o pulire la casa.
Sebbene queste attività non rientrano in quelle cosiddette essenziali, esse devono essere comunque considerate come tali, perché un parzialmente autosufficiente non potrebbe vivere da solo senza l’aiuto di qualcuno.
Abbiamo, quindi, capito la differenza tra disabilità e non autosufficienza e tutte le sfaccettature della questione. Resta comunque il fatto che spesso una persona con disabilità grave è anche non autosufficiente. Ma una persona con disabilità lieve o media può essere tranquillamente e totalmente autosufficiente.