La disabilità è ancora poco considerata in Italia e nel mondo. In realtà la maggior parte dei cittadini non si rende conto di quante effettivamente siano le persone con disabilità e quale percentuale della popolazione ricoprano. Gli svantaggi riservati a questa categoria, come le barriere architettoniche e la ancora dilagante discriminazione, non tengono conto dell’effettiva portata del fenomeno.
Non si tratta di una minoranza davanti a cui si può chiudere un occhio. Lo stesso Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha affermato: “Le persone con disabilità hanno potuto in questi anni migliorare la loro realizzazione nel lavoro, nell’arte, nella musica, nel teatro, nello sport e in ogni ambito della vita sociale. Abbattere ogni barriera, che limita ed esclude, contribuisce ogni giorno a sottolineare il valore positivo delle diversità”. Vediamo dunque i dati sulla disabilità in Italia e nel mondo.
I dati sulla disabilità in Italia
In Italia le persone con disabilità a oggi sono quasi 4 milioni, più del 5% della popolazione. Riferendoci all’età i più colpiti rimangono gli anziani, gli “over 75”, mentre se guardiamo al genere la maggioranza è rappresentata da donne (60%). Tali dati sono molto più accentuati nelle isole, soprattutto in Sardegna (circa il 7%), mentre la percentuale più bassa si raggiunge nel Nord Ovest, con Lombardia e Trentino Alto Adige (circa il 4%).
Istat raccoglie e diffonde ogni anno i dati sulla disabilità rilevando le persone che affermano di avere limitazioni, a causa di problemi di salute, nello svolgimento di attività abituali e ordinarie. Chiaramente bisogna distinguere tra limitazioni gravi e lievi, come quelle date da diabete, malattie del cuore, tumori. Includendo tutti i tipi di disabilità, sebbene molto diversi tra loro, arriviamo quasi alla vetta dei 15 milioni, che rappresentano più del 20% della popolazione italiana. Possiamo dunque affermare che le persone con disabilità rappresentano la più grande minoranza sociale in Italia e nel mondo.
I tipi di disabilità
Quando si parla di disabilità si tende a distinguere tra motoria, psico-sensoriale (che comprende il ritardo mentale, cecità e sordità) e cardio-respiratoria (che riguarda le malattie croniche tra cui quelle menzionate nel paragrafo precedente). Sono forme diverse di disabilità, ma è necessario tenerle in considerazione allo stesso modo evitando di marginalizzare le persone che le possiedono.
Infatti molte delle attività che dovrebbero essere naturali vengono svolte con grande difficoltà. Un esempio è la mobilità: solo il 15% delle persone con disabilità si sposta con i mezzi pubblici. Inoltre meno del 30% vive da sola, la restante parte è accompagnata da coniuge, figli o genitori.
I dati sulla disabilità nel mondo
Per quanto riguarda i numeri globali, ultimamente si è parlato molto del rapporto stilato dall’Unicef. Da esso emerge che nel mondo vivono 240 milioni di bambini con disabilità, 1 su 10. La maggior parte di loro risiede in Africa. Essi sono svantaggiati rispetto ai bambini senza disabilità su molti fronti, come quello dell’istruzione. Il report sottolinea addirittura che i bambini con disabilità hanno il 51% di probabilità in più di sentirsi infelici e corrono un maggior rischio di sentirsi discriminati. Per questo si sollecitano i governi di tutta la Terra a migliorare l’accesso ai servizi essenziali.
Oltre a i bambini, sono più di un miliardo le persone (circa il 15% della popolazione) a vivere con qualche forma di disabilità. Bisogna tenere conto però che le percentuali di disabilità stanno aumentando a causa dell’invecchiamento della popolazione e dell’aumento globale delle malattie croniche. La stima globale infatti è superiore alle precedenti poiché si basa su una comprensione più e inclusiva delle disabilità, che considera le difficoltà in diversi ambiti di attività, così come i sintomi di ansia e depressione.