Quando si parla di videogiochi, la percezione collettiva è quella che si tratti di un argomento dedicato esclusivamente ai bambini. Molto spesso il mondo videoludico è trattato con superficialità, etichettato come un mero passatempo o, nel peggiore dei casi, come un’attività alienante e debilitante. E’ vero che ci sono casi di persone che sviluppano dipendenza, come è possibile che succeda nella maggioranza delle attività svolte da un essere umano.
Nonostante i pregiudizi e l’ignoranza, i videogiochi sono un mondo veramente inclusivo.
Il mondo dei videogiochi ha vari problemi. Haters, comportamenti tossici, spesso alti costi, pregiudizio… Ma uno dei più grandi pregi di questo mondo, è il fatto di essere totalmente inclusivo. Durante una partita, il giudizio è espresso sul modo in cui si gioca, non sulla persona. Maschio, femmina, magro, grasso, non sono parametri che si tengono in considerazione (salvo nei casi di haters). In una partita (soprattutto in ambito competitivo) l’importante è vincere, il resto non conta.
Parlando di inclusività, però, è normale pensare a persone con disabilità. Lo sport canonico, che esiste da millenni, non è inclusivo al 100%. Non vedremo (per ora almeno) correre o nuotare una persona con disabilità di fianco ad una persona che non ne ha, soprattutto in grandi ambiti come Olimpiadi o mondiali. Ci sono le Olimpiadi e le Paralimpiadi, i mondiali separati, i campionati regionali e nazionali, sempre separati. E questa separazione è valida non solo per questo aspetto ma anche per il genere della persona. Le ragioni di queste divisioni possono essere comprensibili, ma sta di fatto che le distinzioni ci siano. Per ora non c’è inclusività a tutti i livelli, tranne che nei videogiochi, il vero mondo inclusivo.
Videogiochi, il mondo inclusivo
E nei videogiochi? Come scritto prima, a nessuno interessa chi c’è dietro il gamepad o la tastiera. Quello che interessa è come si gioca. Quello che interessa è vincere. Che si giochi con gamepad, tastiera o quadstick non interessa. L’unica differenza è come si usano quei dispositivi. Qui sotto l’esempio che più brilla nel mondo videoludico: RockyNoHands. Rocky Stoutenburgh è un 34enne americano tetraplegico, ai vertici dei videogiochi competitivi. Detentore di 3 Guinness World Records, è il primo videogiocatore tetraplegico professionista. Attenzione: professionista. E forte. Molto forte. E gioca, e vince, senza mani.
O come non parlare di BrolyLegs che usa la lingua e la guancia per giocare, arrivando ai vertici del gioco “Street Fighter”, diventando il numero 1 al mondo col personaggio Chun Li. Qui sotto una sua intervista direttamente dal canale ufficiale di Street Fighter.
Dispositivi di controllo
Abbiamo già accennato di Quadstick, vero e proprio joystick studiato per controllare il gioco con la bocca. L’azienda nella sua pagina ufficiale offre una gamma di controller molto varia, per ogni genere di esigenza. Nel 2019 Microsoft ha commercializzato Xbox Adaptive Controller che come dice il nome, è un controller (per Xbox e PC) che si adatta alle esigenze di chi lo usa. Inserendo diversi tipi di switch (bottoni guanciali, manuali, da dito) si possono configurare le azioni che il controller interpreterà nel gioco. Per quanto encomiabile l’iniziativa di Microsoft, purtroppo il controller è venduto senza questi switch, rendendolo quasi inutilizzabile. Per un costo di quasi 90€ avremo il controller di Microsoft ma per ogni bottone particolare dovremo spendere dai 20€ in su per ognuno. Dopo lo sviluppo dell’Xbox Adaptive Controller, però, è entrata in scena Logitech. La nota azienda di periferiche, in collaborazione con Microsoft, ha sviluppato il Kit Gaming Adattivo LogitechG. Il kit Logitech è venduto a 100€ e funziona solo con l’Xbox Adaptive Controller, fornendo diversi controlli e si potrà finalmente giocare ad un costo non eccessivamente elevato. In Italia sono presenti leggi che prevedono agevolazioni fiscali, tema che trattiamo qui, e in qualche caso anche rimborsi completi. Tali rimborsi sono finalizzati all’inclusione sociale della persona anche tramite ausili di questo tipo.
Sicuramente la strada da percorrere è ancora lunga ma in poco tempo siamo passati dalle ormai basilari linee guida, a controller che danno a chiunque la possibilità di essere il migliore.